Equalism ed etica hacker
Chiarificazione di due componenti fondamentali dell'etica hacker: l'idea di competenza e il sistema produttivo di tipo modulare.
a) L'idea di competenza:
Uno degli aspetti più profondi dell'"etica hacker" è la valorizzazione dell'idea di competenza, questa idea acquisisce determinazioni "assolute".
A questa idea è intimamente connesso il tracollo dell'importanza della posizione sociale e delle disponibilità economiche, come è correlato il superamento di ogni forma di razzismo e sessismo.
Non importa chi sei: è importante cosa dici e cosa fai.
Inoltre: in questo fare non c'è nessun obbligo, nessun dovere, nessun residuo di ciò che Himanen ha definito, seguendo Weber, "Etica del lavoro protestante", bensì, di questo fare sono valorizzati gli aspetti ludici: faccio qualcosa perché mi piace, perché è bello, perché mi soddisfa, non perché sono obbligato a farlo.
Al dovere, all'imposizione dall'alto, all’ "'imperativo" si sostituisce l'autodeterminazione, il "non obbligo", la libertà nella sua forma più pura: il gioco.
E' ben chiaro quanto questa idea non sia nuova.
Gli ambiti scientifici, culturali e artistici, in ogni tempo, hanno teso ad abbracciarne le determinazioni.
Resta il dato di fatto inequivocabile che il movimento hacker, anche in virtù della sua intima e perenne connessione con il mondo scientifico e artistico, abbia avuto il pregio di generalizzare e divulgare in Internet, e in maniera notevole, questo ideale.
L'etica hacker ripropone in maniera forte il valore dell'individuo (come accennato attraverso l'idea di competenza) ma non è individualismo.
L'individuo e il suo valore sono intimamente connessi alla comunità (proprio in virtù del fatto banale che è la comunità che riconoscere il valore dell'hacker, egli è hacker perché la comunità hacker lo individua come tale)  l'etica hacker "annuncia e accoglie" quindi quel filosofema fondante di ciò che ora definisco "Equalism": l'equilibrio, l'armonia, la "pacificazione" tra ciò che è io e ciò che è altro.
Questa "armonia" appare in maniera immediata considerando il secondo aspetto dell'etica hacker: l'idea di condivisione delle conoscenze e del lavoro.
(Riguardo questa "pacificazione" quanto detto non è che un abbozzo impreciso e imperfetto di un discorso che ora non ritengo opportuno sviluppare. Tale discorso concerne la dinamicità, nella cultura occidentale, della categoria io-altro)

b) Il sistema produttivo "modulare". (vedi Equalism aspetti economici generali: microsistemi economico-politici "modulari")
Gli hacker hanno reso realtà palpabile l'idea di condivisione delle conoscenze e del lavoro.
La modalità tramite la quale le comunità di programmatori lavorano e producono costituiscono la prova tangibile e reale di quanto un sistema produttivo fondato sulla creazione di microsistemi autonomi sia vincente e auspicabile.
Non soltanto in tali "moduli" l'individuo ha maggiore potere decisionale, se non il totale controllo del processo produttivo (il processo opposto alla alienazione di Marx) , ma l'eventuale fallimento o lo stallo di un gruppo di programmatori non può mai inficiare il progetto generale.
L'idea che questo tipo di modalità debba essere estesa all'ambito economico in senso generale è sentita e auspicata a livello planetario.
Come si è visto questo tipo di relazioni produttive sono le stesse che si sono sempre instaurate nelle comunità tribali.
L'umanità ha conosciuto il suo progresso proprio perché questo tipo di comportamento: condivisione, mutuo soccorso, cooperazione è stato sempre adottato in maniera istintiva e naturale.
Per quanto concerne la problematica della stesura dei sistemi legislativi si può addirittura affermare che la creazione di sistemi operativi come Linux o di browsers come Mozilla possano costituire una splendida metafora del processo tramite il quale, nell'eventuale democrazia assembleare, avrebbe luogo la stesura dei sistemi giuridici.
Il codice sorgente, il sistema legislativo di una nazione, sarebbe il risultato di una sintesi controllata e perennemente verificata da una quantità notevole di individui: questo consentirebbe il determinarsi di sistemi legislativi sempre più equilibrati, sempre più equi nei confronti di tutte le fasce di popolazione, proprio perchè ogni soggetto avrebbe la possibilità di controllare che le sue modalità di relazione vengano contemplate e tutelate dai sistemi giuridici stessi.
Per dirla scherzosamente: i sistemi giuridici avrebbero progressivamente meno bugs, avrebbero progressivamente meno "asserzioni equivoche e contradditorie" o componento "Morali", ovvero componenti soggettive e arbitrarie. (vedi "Equalism aspetti speculativi generali")